mercoledì 25 gennaio 2012

due parole sulla visita alla gam

ho fatto una cosa che non facevo da tempo,  oggi io e due miei amici abbiamo avuto una spinta intellettuale ci siamo inoltrati in una avventura culturale.
presi dalla nostra voglia di aprofondire aspetti della nostra città che non approfondiamo mai, e ci svegliamo presto alla mattina per
recarci alla GAM, si avete capito bene, la galleria di arte moderna e contemporanea di Torino.
io ero già andato in passato in quel museo, per i miei amici era la prima volta.
quando ero andato io la GAM era una bella esperienza,  c'erano opere di merz interessanti di neon e cera (cito quello perchè mi avevano colpito di più)



in una sezione di arte contemporanea molto viva e ben fornita.
accanto questa c'era un piano dedicato all'arte moderna, la visita scorreva liscia, si passava da un opera interessante all'altra trovandosi in un contesto di opere molto simile e con un preciso motivo per cui erano li, la mostra appariva molto sensata e ben documentata.
quello che si è presentato oggi ai nostri occhi è stato totalmente diverso, vediamo il perchè:
inanzi tutto la mostra non è più organizzata per periodo storico, e neanche per stili artistici, ma le opere sono disposte per quattro macro argomenti.
questa formula che a primo impatto può essere geniale, ma in seconda analisi in realtà non si rivela stimolante e congeniale, almeno per spettatori poco esperti come noi.
i filoni in questione sono quattro:

  • malinconia
  • informazione
  • anima 
  • e linguaggio
il non essere divisi per stile crea una grande confusione, passi da un dipinto naturalistico a uno astratto nella stessa stanza, senza avere il tempo di adattarti a quello che stai andando a vedere.
la divisione in queste macro categorie crea anche grosse forzature nelle interpretazione, vediamo qualche esempio.
malinconia:
questa sezione è la più controversa a parer mio,  è stata a cura di: Prof. Eugenio Borgna

Alighiero Boetti
Torino, 1940



Alberto Savinio




Alberto Savinio

purtroppo per questa collezione non sono riuscito a trovare le opere che più mostrano la forzatura in questa sezione di gam.


























Felice Casorati
Novara, 1883-Torino, 1963

informazione:
a cura di:  Prof. Mario Rasetti:


Atanasio Soldati


Fortunato Depero
Fondo (TN), 1892 - Rovereto (TN), 1960
Luigi Baldassarre Reviglio
documentato a Torino tra il 1809 e il 1832

linguaggio:
a cura di:
 Prof. Sebastiano Maffettone
ho trovato  questa sezione molto interessante, con le opere più vicino al mio gusto




Lucio Fontana
Rosario di Santa Fè (Argentina),1899 - Comabbio (VA), 1968

Mario Schifano
Homs (Libia), 1934

Mosè Bianchi
Monza (MI), 1840- 1904

anima:
a cura di Prof. Vito Mancuso



Giuseppe Pellizza da Volpedo
Volpedo (AL), 1868-1907

Marino Marini




Emilio Scanavino
Genova, 1922 - Milano, 1986
all'interno della mostra c'è una parte dedicata a james brown, per noi james brown nella nostra immensa ignoranza artistica è e sempre sarà lui:
il mito del funk.
invece ci siamo trovati questi quadri:
un pò diverso e? ;)

a fine della giornata il giudizio è stato unanime, la mostra lascia un senso di vuoto, probabilmente non eravamo noi in grado di capirla ma non è un museo che ora io consiglierei di visitare

Nessun commento:

Posta un commento